AGGRESSIVITA’ E RABBIA: DA COSA NASCONO? COME SI CURANO?

Il quesito che potremmo porci con una certa naturalezza è il seguente: Il pattern comportamentale di aggressività ed irascibilità è un tratto connaturato (e perciò ‘fisiologicamente presente’) o è, diversamente, un segnale di profonda disfunzionalità? La questione è meno semplice di ciò che sembra. La propensione a danneggiare del soggetto irascibile fa paura e vorremmo conoscere rimedi, trattamenti, atteggiamenti più consoni da tenere in tali imbarazzanti e pericolosi frangenti. Il significato dell’essere irascibile o aggressivo è l’essere portato a frequenti accessi d’ira, in altre parole è la facilità ad adirarsi, a divenire collerico ed aggressivo. L’aggressività è normalmente etero-diretta, vale a dire che si manifesta in forma di propensione al danneggiamento altrui o di oggetti diversi dal sé. Ma sappiamo bene che esiste anche un’aggressività auto-diretta, a cui taluni soggetti sono particolarmente inclini, che prende la forma dell’auto-lesionismo, del farsi del male da intendersi secondo una scala di livelli crescenti, fino ai più preoccupanti parossismi. Una persona aggressiva, dunque, può esserlo costitutivamente o comportarsi come tale in talune circostanze della vita, pur verificandosi la coesistenza di certi crismi di comorbilità, di predisposizione ad aggredire. Una grave e dolorosa perdita, un’educazione genitoriale profondamente disfunzionale, la percezione della propria debolezza di personalità, particolari ferite dell’autostima, possono rappresentare i motori dell’aggressività. L’aggressività non è solo fisica, lo sappiamo molto bene. Le parole, spesso, fanno molto più male delle percosse e lasciano dei segni incancellabili. L’aggressivo è scurrile, verbalmente vendicativo e rancoroso. Altro concetto non proprio notissimo in quanto a definizione, ma perfettamente noto a tutti noi è l’aggressività passiva (che forse sarebbe meglio chiamare aggressività indiretta). Essa è costituita da una serie di manifestazioni indirette dell’ostilità, in luogo dell’aggressione diretta. Tali manifestazioni sono: insulti velati, testardaggine volontaria per evitare di compiacere l’altro, volontario sabotaggio di compiti assegnati da altri per ripicca, frasi dette a metà o volontariamente fuorvianti, sguardi poco chiari, reiterazione del “far pesare”, silenzi ambigui, il voler giocare a tutti i costi a “fare la vittima”, e via dicendo. La rabbia di un individuo è repressa quando la tensione si accumula internamente, senza possibilità di canalizzazione delle energie, con la grande e pericolosa possibilità di giungere alla cosiddetta manifestazione tipo “pentola a passione”, in altre parole il burn out o esplosione di rabbia. Tutto ciò che è stato mortificante, frustrante, deludente può portare a questi stati psicodinamici.

Musicoterapia e rabbia

Nel nostro laboratorio di Musicoterapia di Pescara sappiamo bene che canalizzare la rabbia attraverso il suono, la corporeità, un uso più misurato e direzionato dell’espressione corporea, aiuta a gestire questo sentimento, a convertirlo in energia creativa, a ridurne in modo netto la pericolosità distruttiva. L’aggressività non è solo dei normodotati con pattern caratteriale disfunzionale. Essa è tipica di bambini e adolescenti con sindromi genetiche, autistiche e d’altra natura. E come tale, la gestione di tale pulsione è uno degli obiettivi più importanti del lavoro musicoterapeutico con questi pazienti. Per l’approfondimento di questo delicatissimo tema relazionale puoi prendere contatto con lo studio.

Dott. Marco Di Matteo

Dr. Marco Di Matteo

Medico chirurgo, musicoterapeuta clinico, docente e autore
Laureato in Medicina e Chirurgia, ha conseguito il diploma accademico di alta formazione in Musicoterapia. Docente incaricato di Chitarra Moderna presso lo studio musicale “Modern Guitar” di Pescara, docente accademico a contratto di Musicoterapia, C.T.U. Del Tribunale di Pescara, C.T.P. per la valutazione del danno biologico, autore letterario.

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Lo Studio di Musicoterapia Clinica si trova a Pescara, in Via Cesare Battisti, 31. Si riceve solo su appuntamento.