COS’E’ L’ANSIA? COME SI CURA?

L’ansia non è una patologia vera e propria, ma un sintomo o un corredo di sintomi strettamente connessi con situazioni assolutamente normali della nostra vita. Essa rappresenta, come ho diffusamente indicato anche nella mia pubblicazione “Musicoterapia Clinica”, una reazione a determinate condizioni di allerta, di stress o di richiesta di prestazione. Di per sé, dunque, l’ansia non è da intendersi come uno stato patologico, ma una normalissima reazione fisiologica a stati in cui il nostro corpo e la nostra mente sono chiamati ad attivarsi in concomitanza, come abbiamo detto, di un allarme, di una prestazione incipiente o di una situazione stressogena. L’attivazione del sistema simpatico adrenergico e noradrenergico (cioè di quella parte del nostro sistema nervoso che funziona grazie ai mediatori chimici adrenalina e noradrenalina e che si connette con alcune ghiandole, principalmente il surrene) fa sì che vengano messe in circolo quantità variabili delle suddette sostanze scatenanti l’allerta. Noteremo, in primis, quella sensazione di formicolio e di stretta allo stomaco che avvertiamo in ogni situazione di grande spavento o di emergenza. Bisognerà attendere un tempo di alcuni minuti perché questi mediatori chimici vengano degradati e, quindi, la sensazione di ansia sparisca.

Ansia sintomatica ed ansia asintomatica

Un’importante distinzione che va fatta è quella tra ansia sintomatica ed ansia asintomatica. Questo perché i sintomi dell’ansia possono essere sfumati, e quindi soltanto lievemente percepibili o addirittura non percepibili, oppure la sintomatologia può diventare via via più imponente con una gamma davvero grande di possibili manifestazioni. E’ come dire che tra il bianco e il nero vi sono infinite sfumature di grigio. L’ansia diventa sintomatica quando le manifestazioni della medesima sono tali da essere percepite con intensità, decisamente oltre soglia, dalla persona interessata.

I sintomi dell’ansia

Il corredo di sintomi relativi all’ansia è veramente ampio. Potremmo distinguere tra sintomi più frequenti e meno frequenti, tra i più caratteristici e comuni a tantissime persone e quelli che invece si presentano soltanto in taluni soggetti. La sintomatologia ansiosa coincide in gran parte con una condizione che notoriamente denominiamo ‘stress’ e questo termine è grandemente entrato nel comune esprimersi delle persone. E’ infatti frequente ascoltare conoscenti, amici, parenti utilizzare frasi del tipo: “Questa settimana è stata piena di avvenimenti che hanno contribuito al mio stress” oppure “Questa cosa mi stressa” o anche “Ti prego, non mi stressare!”. La parola stress viene usata, nella sua accezione più comune, come sinonimo di ansia (o anche di stanchezza). Quando parliamo di sintomi da stress vogliamo appunto intendere ciò che più comunemente, nel gergo della scienza medica e delle scienze neuro-psicologiche, viene denominato ansia. Il sintomo più comune dell’ansia viene avvertito in un punto ben preciso del nostro corpo che corrisponde esattamente alla ‘bocca dello stomaco’. Giù di lì, o poco più in basso e verso destra, è localizzata una precisa formazione anatomica denominata, più romanticamente che non scientificamente, ‘plesso solare’. Il plesso solare è un groviglio di nervi a ridosso del nostro stomaco e questo rende ragione del fatto che, come riportato da numerosi scrittori, pensatori e romanzieri, nel nostro corpo bisogna immaginare la presenza di un ‘secondo cervello’ che ha sede in prossimità dello stomaco o, per meglio dire, in prossimità del plesso solare. Perciò una sensazione di morsa o di stretta allo stomaco è senza dubbio uno dei sintomi principali, se non il principale, dell’ansia. L’altra sensazione più frequentemente riportata dalle persone che hanno descritto questa sintomatologia è certamente l’ambascia respiratoria (o affanno), cioè di ‘fiato corto’, di difficoltà a respirare. In questo caso, diversamente dal tratto gastro-enterico, siamo di fronte ad un sintomo che si riferisce all’apparato respiratorio. Altri frequenti sintomi di ansia sono un’accelerazione del battito cardiaco (tachicardia), un aumento della sudorazione, una sensazione come di ottundimento mentale (‘testa vuota’, vertigine), agitazione e nervosismoaggressivitàinsonnia ed incubi notturninauseacrampi addominali (a volte scambiati o coincidenti con la sensazione di doversi recare con urgenza in bagno). Alcuni di noi invece, quando si sta manifestando una reazione d’ansia, tendono a sbadigliare di frequente. Lo sbadiglio, in questo caso, non è associato ad una percezione di noia o sonno, cui più comunemente viene accostato, ma rappresenta una vera e propria manifestazione di ciò che esso in è realtà: una reazione di fame d’aria. Il vissuto d’ansia mette il nostro metabolismo nella condizione di innalzarsi (aumenta la combustione degli zuccheri e dell’energia in genere) e per questo motivo di realizza un maggiore fabbisogno di ossigeno. Per cui il tentativo dello sbadiglio sarà quello di incamerare una maggiore quantità d’aria (e quindi d’ossigeno) proprio per far fronte a questa accresciuta richiesta metabolica. La manifestazione più estrema e invalidante dell’ansia, la sindrome da panico, merita una trattazione esclusiva ed è descritta, da chi l’ha vissuta, come sensazione di morte imminente. In questo paragrafo abbiamo sottolineato quelli che sono i sintomi fisici dell’ansia e che si inseriscono esattamente nel quadro all’inizio menzionato della cosiddetta ‘ansia sintomatica’.

Come combattere l’ansia? Il ruolo della Musicoterapia

Si tratta del più importante quesito a riguardo. In realtà vi è un gran numero di metodologie e di presidi curativi e terapeutici che possono essere adatti allo scopo. La manualistica è veramente molto ampia, sono stati scritti innumerevoli libri sull’argomento e molti di essi hanno dei titoli assai vicini all’espressione “Come combattere l’ansia”. Ognuno di noi, nell’arco della propria vita, si è trovato a fronteggiare dei veri e propri attacchi d’ansia, ma sono solo alcune le persone che soffrono di un’ansia ricorrente e patologica. Quando i sintomi d’ansia diventano troppo frequenti e spropositati rispetto alle cause che li hanno generati, allora parliamo di ansia patologica proprio perché diviene profondamente castrante, invalidante. Questo disturbo impedisce alla persona che ne è affetta di svolgere normalmente le attività della propria vita. Le cause dell’ansia sono molteplici ed hanno dei rimandi psico-dinamici che certamente saranno meritevoli di approfondimento in altre sedi. Parlando della cura dell’ansia e di quali sono i trattamenti disponibili per questa condizione certamente va sottolineato il primissimo step che è quello di consultare il proprio medico di fiducia. E’ fondamentale che il medico escluda patologie che possono simulare un quadro ansioso. Ad esempio, accertare una patologia cardiaca, della tiroide o del metabolismo, che possono dare sintomi simili a quelli dell’ansia semplice, vuol dire improntare una specifica terapia per il cuore, la tiroide o la ghiandola surrenale e non una generica cura dell’ansia che trascuri, quindi, la malattia organica reale e di base. Si tratterebbe di un errore diagnostico e procedurale ben chiaro e pericoloso. Altro cardine sostanziale è il seguente. Il trattamento dell’ansia basato sulla sola somministrazione di farmaci ansiolitici (benzodiazepine) non è corretto. Tutte le più autorevoli linee guida rammentano che è necessario affiancare alla terapia farmacologica (pur utilissima, ma che va sospesa dopo un tempo ben definito e non protratta ad oltranza) una terapia di supporto tra cui, certamente, il gold standard è rappresentato dalla psicoterapia, nelle sue forme ed orientamenti più diversificati. La musicoterapia si inserisce in questo contesto certamente senza manifestare pretese o idee di esclusività, ma piuttosto di concertazione con le altre professioni d’aiuto. Tuttavia essa si contestualizza a buon diritto nel trattamento dei disturbi d’ansia poiché la grandissima letteratura a suffragio della sua efficacia, nel caso delle sindromi ansiose e delle sindromi neurotiche in genere, è certamente chiarificatrice. Numerosi sono gli articoli scientifici, redatti soprattutto in lingua inglese, che confortano riguardo un utilizzo efficace della musicoterapia nel trattamento dell’ansia e dei suoi congeneri, con importantissimo e sensibile impatto sulla sintomatologia e sullo stato clinico del paziente. Sull’argomento e sull’efficacia clinica della musicoterapia nel trattamento dell’ansia, soprattutto in termini di obiettivi postulabili e raggiungibili, è possibile consultare le relative sezioni di questo sito web o, alternativamente, il capitolo specificamente dedicato del mio libro “Musicoterapia Clinica”.

Dott. Marco Di Matteo

Dr. Marco Di Matteo

Medico chirurgo, musicoterapeuta clinico, docente e autore
Laureato in Medicina e Chirurgia, ha conseguito il diploma accademico di alta formazione in Musicoterapia. Docente incaricato di Chitarra Moderna presso lo studio musicale “Modern Guitar” di Pescara, docente accademico a contratto di Musicoterapia, C.T.U. Del Tribunale di Pescara, C.T.P. per la valutazione del danno biologico, autore letterario.

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