Disturbi dell’attenzione e Musicoterapia: perché questa scelta? Qual è la sua ‘ratio’?
Il potere terapeutico della Musicoterapia basa molte sue potenzialità su un approccio a tipo ‘linguaggio non verbale’, impiegando il suono, il movimento e il corpo per intervenire a livello riabilitativo/curativo in determinate condizioni patologiche tra cui i disturbi dell’attenzione. Attraverso il dialogo sonoro (parte attiva e realmente efficace del metodo), il terapeuta opportunamente formato opera su questi piccoli pazienti a livello delle seguenti aree di intervento:
- Miglioramento e consolidamento degli ambiti della relazione
- Miglioramento delle capacità attentive e dell’apprendimento
- Armonizzazioni della motricità e della prassi manuale/deambulatoria
- Area emotiva, espressione, manifestazione del sé
Nei bambini con disturbo dell’attenzione la Musicoterapia si candida a divenire il gold standard di trattamento sia in termini di soddisfacimento della domanda terapeutica, che in termini di impatto clinico evidence based. Tale metodica integra il bimbo con i propri coetanei e ne migliora grandemente la qualità della vita.
Disturbi dell’attenzione e Musicoterapia: preliminari di intervento
Per il terapeuta sarà imprescindibile lavorare con il piccolo paziente secondo queste prime, fondamentali direttive:
- Far sì che il paziente partecipi attivamente e che sia in grado di sostenere la terapia
- Lavorare su un’alleanza e su un solido rapporto di empatia/fiducia
- Individualizzare il percorso terapeutico con ogni singolo bambino
- Porsi in atteggiamento di massima ricettività verso i feedback prodotti dal paziente.
La Musicoterapia consente al bimbo con disturbo dell’attenzione di manifestare le proprie emozioni attraverso canali corporei che prescindono dalla parola e dal discorso. Ciò gli consentirà, in primissima analisi, di esternare la propria interiorità bypassando i vissuti giudicanti. Allo stesso modo il metodo si adatta perfettamente al caso dei bimbi con autismo. Tale processo è alla base di un’apertura completa, funzionale di una corretta terapia.
Disturbi dell’attenzione e Musicoterapia: primi obiettivi clinici
Gli obiettivi clinici preliminari che il musicoterapeuta può perseguire con questi giovani pazienti si estrinsecano secondo tra grandi aree:
- Controllo dell’aggressività, sia verbale che fisica
- Miglioramento delle capacità di attenzione e di apprendimento (‘enhancement’ cognitivo)
- Miglior controllo dell’equilibrio tensione/rilassamento su tutto l’ambito corporeo
Il bambino lavorerà con atteggiamento ludico sui tre ambiti menzionati, con grande lenimento dei sintomi ansia e frustrazione derivanti da sentimenti di giudizio esterno ed inadeguatezza. Questa fase costituisce già un primo step di vissuto legato alla terapia in grado di fornire ristoro.
Gli aspetti psicodinamici ed educativi saranno integrati e tenderanno a:
- Contestualizzare/razionalizzare le azioni
- Consentire più frequenti alternanze suono/silenzio
- Equilibrare la tensione e il rilassamento muscolare
Disturbi dell’attenzione e Musicoterapia: obiettivi a lungo termine
Tra gli obiettivi a lungo termine della Musicoterapia con questi pazienti, si ricordino i seguenti:
- Potenziamento delle abilità carenti
- Miglioramento dell’autostima
- Regolamentazione degli impulsi
- Maggiore sintonizzazione con il mondo esterno, con l’interlocutore.
Per qualsiasi ulteriore approfondimento sul tema è possibile contattare questo laboratorio ai recapiti qui indicati.
Dott. Marco Di Matteo