Musicoterapia e ADHD è un’associazione di parole che può tradursi in un approccio nuovo e integrato alla sindrome da deficit di attenzione e iperattività. L’ADHD deriva sostanzialmente dall’incapacità del bambino di modulare il proprio comportamento, in primis in maniera contestualizzata all’ambiente e alle sue richieste. Per questo motivo l’ADHD ostacola il normale funzionamento del piccolo, con ripercussioni su famiglia, scolarità ed autostima poiché egli, man mano che diviene in grado di mentalizzare, comincia a sentirsi inadeguato alle più diverse consegne. Si tratta di un disturbo ad origine primitivamente genetica. Per questo motivo è necessario intervenire in modo tempestivo, una volta fatta la diagnosi il più possibile accuratamente, affinché questo disagio non incida negativamente sulla sua vita sociale, scolastica ed in seguito lavorativa. Il fatto che il bimbo acquisti consapevolezza delle proprie capacità gli consente, nelle età successive, di realizzarsi e soprattutto di non vivere stabilmente nell’ansia. Uno dei principali motivi della sua ansia è che il bambino con ADHD, per il suo comportamento ritenuto strano dai coetanei, tende ad essere escluso dalle attività di gruppo con conseguente riduzione dell’autostima e comparsa di sindrome ansiosa.
ADHD e Musicoterapia: razionale d’uso e obiettivi clinici
La Musicoterapia, come suffragato da numerosi recenti studi, consente di migliorare il pattern dell’attenzione, dell’impulsività, dell’ipermotricità e dell’aggressività del bimbo con ADHD. Tutto questo rende il bambino più adattivo all’ascolto e alle possibilità operative, coerentemente con le richieste dell’ambiente circostante. Il musicoterapeuta lavorerà anche sull’aspetto cognitivo (ivi compresa la consapevolezza delle situazioni di pericolo, per le quali il bimbo iperattivo sembra inspiegabilmente sprezzante), affinché vengano intensificate abilità, competenze, operatività. Il benessere del bambino con ADHD che si sottopone a sedute di Musicoterapia passa anche per la regolazione delle emozioni, aspetto non ultimo e di grande importanza. Sarà quindi possibile potenziare le abilità, intervenire sull’autocontrollo, favorire l’introspezione e migliorare i livelli di autostima. L’approccio con la Musicoterapia Attiva, cioè quella che prevede una partecipazione fattiva del bimbo alle attività sonore, è certamente più efficace delle modalità ricettive e di ascolto, così come testimoniato da diversi studi prospettici. Per tutte le ragioni sin qui elencate è utile considerare la musicoterapia quale un intervento di tipo integrato da inserire nel piano terapeutico. L’approccio integrato, lo ricordiamo, è svolto da professionisti di multipli e differenti ambiti di trattamento ed è finalizzato ad un benessere complessivo e pieno della persona, con grande attenzione all’evoluzione clinica della ‘sindrome’. Per qualsiasi ulteriore approfondimento sul tema è possibile contattare questo studio ai recapiti indicati.
Dott. Marco Di Matteo