RABBIA E ‘BURN OUT’: PERCHE’ LA MUSICOTERAPIA?

Tutti abbiamo provato rabbia. E continuiamo a provarla. Possiamo avere mille motivi per essere arrabbiati, ma una crisi di rabbia che ci porti al cosiddetto burn out, cioè a perdere le staffe ed aggredire chiunque si trovi attorno a noi, con l’impulso irrefrenabile di distruggere qualsiasi oggetto alla nostra portata, è un qualcosa di profondamente disfunzionale.

‘Crisi pantoclastica’: sinonimo di rabbia acuta ed esplosiva!

La crisi di rabbia nella sua accezione più grave parossistica viene denominata crisi pantoclastica ed è rappresentata da un impulso patologico ad aggredire chiunque in modo severo e a distruggere qualsiasi oggetto circostante. E’ una reazione estrema che possiamo trovare in alcune gravi patologie.

La rabbia è una reazione normale ad impulsi esasperanti

La rabbia può essere considerata normale quando, ad esempio, viene scatenata da un qualcosa che ci ha portato all’esasperazione. Essa può avere la semplice forma dell’aggressività verbale, senza necessariamente sfociare nell’aggressione fisica. l’aggressività verbale si manifesta attraverso un linguaggio offensivo e denigratorio. Nella Sindrome di Tourette l’aggressività verbale, intesa sotto forma di turpiloquio incontrollabile, è uno dei sintomi caratterizzanti la patologia.

La rabbia può essere un nostro tratto geneticamente determinato

Un soggetto aggressivo può far rilevare questa sua caratteristica come un vero e proprio elemento di impianto costitutivo. Ciò vuol dire che si può essere aggressivi per la presenza di determinanti genetici innati e non necessariamente solo perché l’impulso rabbioso nasce da un vissuto esperienziale patologicamente traumatico. Lo sfogo di un impeto rabbioso può diventare irrazionale, cioè essere in contrasto con la razionalità e la funzionalità delle operazioni. In questo caso si può produrre una serie di effetti paragonabili ad una cascata di conseguenze non prevedibili e non controllabili (effetto ‘domino’). E’ pertanto sempre consigliabile non cedere il passo al burn out, cioè alla voglia di buttar fuori in maniera esasperata tutta l’energia che si ha dentro. Quanto più una persona sarà irascibile per determinismo genetico, tanto più difficile sarà lavorare su questo aspetto attraverso un percorso di tipo psicodinamico. Alcuni centri nervosi di queste persone si specializzano fondamentalmente sull’imparare come picchiare una persona. Non esistono solo uomini aggressivi, molte donne lo sono e conoscono numerose modalità per estrinsecare la propria aggressività. Un soggetto affetto da rabbia cronica non dovrebbe essere mai contrariato e chi lo circonda questo lo sa bene. Ciò diventa un elemento di profonda disfunzionalità delle relazioni sociali. La rabbia si moltiplica nella sua intensità potenziale soprattutto quando repressa.

Crisi ricorrenti di rabbia e bullismo: parenti strettissimi

Il soggetto assumerà un atteggiamento denigrante nei confronti degli altri proprio perché introietta su di sé questa energia. E’ come dire che egli è stato comunque più volte denigrato e pertanto tende a perpetuare questa azione nei confronti degli altri senza capacità di elaborare i suoi vissuti e le energie ricevute. Un comportamento aggressivo è suscettibile di numerose terapie.

La Musicoterapia come trattamento dell’aggressività e della rabbia: prevenire il burn out

Parlando nella fattispecie della Musicoterapia è molto importante il contributo che questa può dare al trattamento delle aggressività. Vediamo quali sono i cardini della sua azione.
1. In primis bisogna considerare che il dialogo sonoro rappresenta una porta di accesso molto valida e funzionante alle energie interne del paziente. Una libido principalmente orientata nel senso dell’aggressività nei confronti del mondo esterno può essere agevolmente convertita, tramite la musicoterapia, in altre forme come ad esempio la creatività, la condivisione, l’accoglienza.
2. La Musicoterapia favorisce la canalizzazione dell’energia secondo un flusso che può dar luogo a delle vere e proprie catarsi ampiamente energetiche. Essa è in grado quindi di operare un’azione calmierante ed ansiolitica non farmacologica sulla persona, che sia essa un bambino oppositivo o un adulto.
3. Secondo un principio ben noto e scientificamente codificato si opererà, a seguire, un consolidamento del nuovo status del paziente (modificazione dello stato clinico) in modo da rendere stabile il nuovo pattern comportamentale, quello in cui non è l’aggressività a prendere costantemente il sopravvento.

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Dott. Marco Di Matteo

Dr. Marco Di Matteo

Medico chirurgo, musicoterapeuta clinico, docente e autore
Laureato in Medicina e Chirurgia, ha conseguito il diploma accademico di alta formazione in Musicoterapia. Docente incaricato di Chitarra Moderna presso lo studio musicale “Modern Guitar” di Pescara, docente accademico a contratto di Musicoterapia, C.T.U. Del Tribunale di Pescara, C.T.P. per la valutazione del danno biologico, autore letterario.

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